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Distorsione di caviglia: tutti gli step per il recupero

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Quel momento in cui manchi il gradino del marciapiede e inevitabilmente prendi una bella storta alla caviglia. Sì, oggi parliamo di distorsioni.

La distorsione di caviglia è un trauma causato da una rotazione del piede, a seguito di un movimento violento e brusco. La caviglia, infatti, non riuscendo più a mantenere l’equilibrio, mentre il piede poggia a terra in maniera scorretta, tende a piegarsi verso l’interno o esterno. Si tratta di un evento ricorrente, soprattutto tra chi pratica sport. La distorsione può manifestarsi in maniera acuta (in seguito ad urti, contrasti, scontri o improvvisi cambi di direzione) o cronica (a seguito di carichi notevoli e prolungati) e può avere due conseguenze:

  • Lassità
  • Instabilità, avvertita come un segno di cedimento articolare

Come riconoscere la distorsione: i sintomi

La distorsione di caviglia si manifesta con il dolore, che può essere sia lieve che intenso, che tende ad aumentare quando si stressa l’articolazione. Nei giorni seguenti si può notare un gonfiore localizzato e ematomi.

Cosa fare in caso di distorsione?

La lesione alla caviglia deve essere valutata con una radiografia o un’ecografia, per identificare eventuali danni ai legamenti ed escludere la presenza di una frattura.

Nel frattempo, per alleviare il dolore e il gonfiore, è utile applicare del ghiaccio e tenere a riposo la caviglia per alcuni giorni, possibilmente in posizione sollevata. È sempre bene consultare il proprio fisioterapista o medico per una diagnosi corretta.

La terapia riabilitativa

Per recuperare la mobilità della caviglia è necessario seguire un’attenta terapia riabilitativa che può essere suddivisa in tre fasi:

  • Fase acuta

In caso di lesione acuta, il protocollo più utilizzato è quello del P.R.I.C.E. (Protection Rest Ice Compression Elevation). In un primo momento andremo quindi a proteggere la zona mediante un tutore. Andremo poi a controllare il dolore, attraverso l’utilizzo di ghiaccio e/o terapia farmacologica, e l’edema (elevazione dell’arto inferiore, compressione, magnetoterapia, laserterapia, tecarterapia).

  • Fase sub-acuta

In questa fase si inizia a sottoporre il tessuto leso ad una serie di sollecitazioni meccaniche, utili per per permettere il recupero corretto dei tessuti. Attraverso massaggi, terapie fisiche (tecarterapia, laserterapia, ultrasuoni ecc.) e tecniche di mobilizzazione, l’obiettivo è:

  • Eliminare il dolore
  • Eliminazione dello spasmo muscolare
  • Eliminazione dell’edema
  • Recupero della forza muscolare
  • Fase di rieducazione

Questa fase prevede il recupero completo dell’articolarità e dell’elasticità dei tessuti molli, il rinforzo progressivo muscolare e il miglioramento della resistenza muscolare.

Le tempistiche di recupero

I tempi variano molto in base al tipo di distorsione. In generale si va da un minimo di un mese fino ad anche 4-5 mesi nei casi cronici ma non è possibile stabilire una tempista standard.

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